L’essere laboriosi è una grande virtù!

Culto di Domenica 16 Settembre 2018 – L’essere laboriosi è una grande virtù!

LA PAROLA

2 Cronache 34: 14-28
Il libro della legge trovato nel tempio
=2R 22:8-20
14 Mentre si prelevava il denaro che era stato portato nella casa del SIGNORE, il sacerdote Chilchia trovò il libro della Legge del SIGNORE, data per mezzo di Mosè. 15 Chilchia parlò a Safan, il segretario, e gli disse: «Ho trovato nella casa del SIGNORE il libro della Legge». E Chilchia diede il libro a Safan. 16 Safan portò il libro al re, e gli fece al tempo stesso la sua relazione, dicendo: «I tuoi servi hanno fatto tutto quello che è stato loro ordinato. 17 Hanno versato il denaro che si è trovato nella casa del SIGNORE, e l’hanno consegnato a quelli che sono responsabili dei lavori e degli operai». 18 Safan, il segretario, disse ancora al re: «Il sacerdote Chilchia m’ha dato un libro». E Safan lo lesse in presenza del re.
19 Quando il re udì le parole della legge, si stracciò le vesti. 20 Poi il re diede quest’ordine a Chilchia, ad Aicam, figlio di Safan, ad Abdon, figlio di Mica, a Safan il segretario e ad Asaia, servitore del re: 21 «Andate a consultare il SIGNORE per me e per ciò che rimane d’Israele e di Giuda, riguardo alle parole di questo libro che si è trovato; poiché grande è l’ira del SIGNORE che si è riversata su di noi, perché i nostri padri non hanno osservato la parola del SIGNORE, e non hanno messo in pratica tutto quello che è scritto in questo libro».
22 Chilchia e quelli che il re aveva designati andarono dalla profetessa Culda, moglie di Sallum, figlio di Tocat, figlio di Casra, il custode del vestiario. Lei abitava a Gerusalemme, nel secondo quartiere; e quelli le parlarono nel senso indicato dal re. 23 Lei disse loro: «Così dice il SIGNORE, Dio d’Israele: Dite all’uomo che vi ha mandati da me: 24 “Così dice il SIGNORE: Ecco, io farò venire delle sciagure su questo luogo e sopra i suoi abitanti, farò venire tutte le maledizioni che sono scritte nel libro, che è stato letto in presenza del re di Giuda. 25 Poiché essi mi hanno abbandonato e hanno offerto incenso ad altri dèi provocando la mia ira con tutte le opere delle loro mani; perciò la mia ira si è accesa contro questo luogo, e non si spegnerà”. 26 Al re di Giuda che vi ha mandati a consultare il SIGNORE, direte questo: “Così dice il SIGNORE, Dio d’Israele, riguardo alle parole che tu hai udite: 27 Poiché il tuo cuore è stato toccato, poiché ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le sue parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, poiché ti sei umiliato davanti a me e ti sei stracciate le vesti e hai pianto davanti a me, anch’io ti ho ascoltato, dice il SIGNORE. 28 Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri, e te ne andrai in pace nella tua tomba; e i tuoi occhi non vedranno tutte le sciagure che io farò piombare su questo luogo e sopra i suoi abitanti”».
E quelli riferirono al re la risposta.

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Il popolo di Giuda, ai tempi del re Giosia, proveniva da diversi anni di regno in cui si era praticato tutto ciò che NON era buono agli occhi di Dio ed erano stati lontani dalla legge di Mosè.
Giosia fù un re che, sin dalla giovane età, portò in Giuda un netto cambio di rotta.
Distrusse ogni forma di idolatria, si applicò nella ricerca del Signore, fece sì che il popolo tornasse a Dio e cominciò la ricostruzione del tempio.
Proprio durante la ricostruzione del tempio venne ritrovato il libro della legge di Mosè e questo scaturì in Giosia il desiderio di comprendere il pensiero di Dio per se, per la propria famiglia e per il popolo intero. E’ a questo punto che decide di consultare una profetessa, Culda;

Chi era Culda?
Il significato del suo nome letteralmente è “ape, laboriosa e saggia, che opera assieme agli altri.”
L’ape è un insetto che possiede qualità ben specifiche, in primo luogo è un insetto laborioso che non smette mai di lavorare e si cimenta soprattutto in lavori difficili.
Non lavora mai da sola ma è sempre in gruppo e fa di tutto per difendere non tanto se stessa quanto il nido in cui vive. Lavora sodo per anticipare i momenti di difficoltà e farsi quindi trovare sempre pronta.
Possiamo quindi dire che Culda era sicuramente una profetessa stimata dal re e da chi era intorno a lui e che, oltre al suo servizio profetico, lavorava molto per lei, per la sua famiglia ma soprattutto per il popolo di Dio.
Dio stesso ha visto in lei una donna pronta per poter lavorare insieme agli altri e per gli altri.

Davanti alla salvezza che Dio ha dato all’uomo e davanti a Gesù non ci sono scuse che possano tenere la nostra vita lontano dal Signore.
Dobbiamo rimanere fermi nell’amore di Dio mettendolo al di sopra di tutto e tutti.
Come Culda dobbiamo impegnarci ad essere LABORIOSI, saggi, operanti insieme a TUTTA la Chiesa. Il servizio che rendiamo a Dio è buono quando è per l’opera comune e non solo per noi stessi.
Nonostante le nostre singole personalità siamo infatti chiamati ad operare gli uni per gli altri.
Chi ama Dio ci identifica come uomini di Dio se è Dio stesso il primo a conoscerci ed approvarci nel Suo amore.
Come la Parola insegna siamo un solo corpo (1 Corinzi 12:12) e abbiamo bisogno di essere edificati ed edificanti l’uno con l’altro, non ce la possiamo fare da soli!
Uno degli obbiettivi di Satana è da sempre quello di isolare il credente per renderlo una preda più facile.
Dobbiamo lavorare per l’edificazione della Chiesa, ogni giorno pregare per la Chiesa di Dio, difenderla, testimoniare nel mondo di Cristo, incoraggiarci a vicenda con amore!
Non dimentichiamoci che l’amore donatoci da Dio per essere esercitato è ben diverso dall’amore umano, è un donarsi senza riserve anche quando non si riceve nulla in cambio; è questo l’approccio con cui un nato di nuovo deve servire la Chiesa di Dio.

Per lavorare per e con gli altri dobbiamo necessariamente prendere forza da Dio, dalla Sua Parola e dalla preghiera, per essere sempre trovati pronti nell’immediato.
A volte la benedizione di Dio ci manca non perché non crediamo sufficientemente, non perché manchiamo ai culti, non perché siamo caduti ma semplicemente perché non siamo sufficientemente laboriosi.
Per cui forza, se fino ad oggi abbiamo lavorato per noi stessi fermiamoci perché non è una cosa buona e non saremo di certo benedetti da Dio, la benedizione di Dio scende su coloro che sanno lavorare insieme. La Chiesa di Dio è costruita giorno dopo giorno non dal lavoro dei singoli ma solo ed esclusivamente dal lavoro comune che ci fa crescere e maturare tutti insieme tendendo alla perfetta altezza di Cristo.

Dio ci benedica!