“Riprendi il saltèrio e la cetra”

Culto di Domenica 02 Luglio 2017 – “Riprendi il saltèrio e la cetra”

LA PAROLA

Salmo 108
Inno di ringraziamento e di lode
1 [Cantico. Salmo di Davide.] Il mio cuore è ben disposto, o DIO, io canterò e celebrerò le tue lodi con tutta la mia forza. 2 Destatevi, arpa e cetra, io voglio risvegliare l’alba. 3 Io ti celebrerò fra i popoli, o Eterno, e canterò le tue lodi fra le nazioni. 4 Poiché la tua benignità è grande, giunge al di sopra dei cieli, e la tua verità fino alle nuvole. 5 Sii esaltato, o DIO, al di sopra dei cieli, e risplenda la tua gloria su tutta la terra, 6 affinché i tuoi diletti siano liberati; salvami con la tua destra e rispondimi. 7 DIO ha parlato nella sua santità: «Io trionferò, spartirò Sichem e misurerò la valle di Sukkoth. 8 Mio è Galaad, mio è Manasse, Efraim è la forza del mio capo, Giuda è il mio legislatore; 9 Moab è il catino dove mi lavo; su Edom getterò il mio sandalo; sulla Filistia manderò grida di trionfo». 10 Chi mi porterà nella città forte? Chi mi condurrà fino a Edom? 11 Non sei tu, o DIO, che ci hai respinti, e non esci più, o DIO, coi nostri eserciti? 12 Dacci tu aiuto contro l’avversario, perché vano è il soccorso dell’uomo. 13 Con DIO noi faremo prodezze, e sarà lui a schiacciare i nostri nemici.

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Il salmo 108 di Davide parla di vittorie, ma anche di sconfitte, anche lui in alcuni momenti della propria vita ha confidato nell’uomo e non in Dio e, proprio allora, è risultato più fragile cadendo nella tentazione e nel peccato.
Quando confidiamo nell’uomo e non riponiamo più la nostra fiducia in Dio si realizzano per noi delle tremende sconfitte. Se invece, anche nei momenti più difficili, ci appoggiamo completamente su Dio vedremo le difficoltà trasformarsi in gloriose vittorie.
Il salterio e la cetra erano strumenti musicali molto importanti ai tempi di Davide, spesso utilizzati nei momenti di adorazione verso Dio. Possiamo oggi metaforicamente raffigurare il salterio con la nostra bocca e la cetra con il nostro cuore: essi ci parlano della lode a Dio, che deve essere necessariamente risvegliata per poter vedere di nuovo l’alba.
Le prove e le sollecitudini di questa vita spesso fanno sì che il credente si addormenti, è proprio in quel momento che la lode tende a spegnersi del tutto; facciamo fatica a benedire Dio e le nostre labbra professano solo parole di sconforto e delusione anziché sgorgare d’amore per il Signore.
Quando lodiamo Dio stiamo esprimendo nei Suoi confronti tutta la nostra gratitudine, la nostra fiducia e il nostro amore anche quando tutto sembra andare storto! Non possiamo far sì che i nostri sentimenti verso Dio vengano condizionati dagli eventi.
Il comportamento di Paolo e Sila nella prigione di Filippi è ancora oggi un grande esempio di come la lode, anche nel momento più buio della notte, è potente a scuotere le fondamenta di ogni prigione spezzando ogni catena (Atti 16- 26:26).
Daniele, dopo aver continuato a lodare Dio nonostante il divieto imposto dall’editto del re Dario (Daniele 6: 10), venne tirato fuori dalla fossa dei leoni senza alcun graffio (v 22).
La parola di Dio ci insegna che il Signore è SEMPRE intervenuto in soccorso di Israele quando il popolo lo lodava e lo benediceva. Sforziamoci quindi di LODARE, LODARE e ancora LODARE e fermiamo il nostro continuo CHIEDERE, CHIEDERE e CHIEDERE!
Dio vuole essere lodato, ringraziato e benedetto! E’ un vero e proprio comandamento e la disubbidienza a tale precetto è peccato davanti agli occhi del Signore.
La chiave per vedere il cielo aperto su di noi è all’interno della nostra bocca, deve uscire sottoforma di lode.
Uno dei principali obiettivi di Satana è proprio quello di spegnere la lode della Chiesa di Cristo, dobbiamo vegliare e tenere alta l’adorazione. Viviamo negli ultimi tempi e di sicuro uno dei modi migliori per farci trovare pronti al ritorno di Gesù è quello di lodarLo nel continuo.
Oggi Dio ci invita a riprendere il salterio e la cetra per innalzarGli una nuova lode: rimuoviamo quindi la polvere che si è accumulata sul nostro cuore, che ci impedisce di gridare con tutte le nostre forze. I “non ce la faccio”, “non sono in grado”, “mi vergogno” mettili da parte, rivolgiti a Dio e sarà Egli stesso a mettere la lode nel tuo cuore.
Nella lode c’è potenza e in essa potremo vedere ancora oggi guarigioni, liberazioni e potenti manifestazioni della gloria di Dio, ma senza di essa non potremo vedere l’inizio di una nuova alba, finendo per girovagare senza sosta nella notte oscura.
In preghiera saremo presi da grandi combattimenti, centinaia di pensieri ci piomberanno addosso per cercare di impedirci di lodare. Proprio in quel momento la lode deve essere più insistente e ripiena di fiducia nei confronti di Dio, essa non deve essere silenziosa, ma deve fare rumore e farsi sentire, dev’essere un vero e proprio grido! (Isaia 6: 1-3)
Fermiamo per un attimo le nostre richieste e benediciamo il Signore, Egli sa perfettamente ciò di cui abbiamo bisogno, ma desidera soltanto la nostra adorazione per manifestare tutta la Sua potenza.

Dio abita in mezzo alla lode (Salmo 22-3) per cui sforziamoci e presentiamoci con piena fiducia davanti al Suo trono adorandolo e benedicendolo con tutto il nostro cuore!

Dio ci benedica!