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Culto di Martedi 31 Maggio 2016

Culto di Martedi 31 Maggio 2016

Atti 1: 1-11

1 Nel mio primo libro, o Teofilo, ho parlato di tutto quello che Gesù cominciò a fare e a insegnare, 2 fino al giorno che fu elevato in cielo, dopo aver dato mediante lo Spirito Santo delle istruzioni agli apostoli che aveva scelti.
3 Ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio.
4 Trovandosi con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’attuazione della promessa del Padre, «la quale», egli disse, «avete udita da me. 5 Perché Giovanni battezzò sì con acqua, ma voi sarete battezzati in Spirito Santo fra non molti giorni». 6 Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?» 7 Egli rispose loro: «Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità. 8 Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra».
9 Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. 10 E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: 11 «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo».

Culto di Domenica 29 Maggio 2016

Culto di Domenica 29 Maggio 2016

Luca 9: 37-43

Guarigione di un indemoniato
37 Il giorno seguente, quando essi scesero dal monte, una gran folla andò incontro a Gesù. 38 Un uomo dalla folla gridò: «Maestro, ti prego, volgi lo sguardo a mio figlio: è l’unico che io abbia. 39 Ecco, uno spirito si impadronisce di lui, e subito egli grida; e lo spirito lo contorce, facendolo schiumare, e a fatica si allontana da lui, dopo averlo straziato. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non hanno potuto». 41 Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Porta qui tuo figlio». 42 Mentre il ragazzo si avvicinava, il demonio lo gettò per terra e cominciò a contorcerlo con le convulsioni; ma Gesù sgridò lo spirito immondo, guarì il ragazzo e lo rese a suo padre. 43 E tutti rimasero sbalorditi della grandezza di Dio.

Culto di Martedi 24 Maggio 2016

Culto di Martedi 24 Maggio 2016

Giovanni 9: 1-12

1 Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita. 2 I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» 3 Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. 4 Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. 5 Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».
6 Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, 7 e gli disse: «Va’, làvati nella vasca di Siloe» (che significa «mandato»). Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva. 8 Perciò i vicini e quelli che l’avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: «Non è questo colui che stava seduto a chieder l’elemosina?» 9 Alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli somiglia». Egli diceva: «Sono io». 10 Allora essi gli domandarono: «Com’è che ti sono stati aperti gli occhi?» 11 Egli rispose: «Quell’uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne spalmò gli occhi e mi disse: “Va’ a Siloe e làvati”. Io quindi sono andato, mi sono lavato e ho ricuperato la vista». 12 Ed essi gli dissero: «Dov’è costui?» Egli rispose: «Non so».

Culto di Domenica 22 Maggio 2016

Culto di Domenica 22 Maggio 2016

Genesi 45: 1-15

Allora Giuseppe non potè più contenersi davanti a tutto il suo seguito e gridò: «Fate uscire tutti dalla mia presenza!» Nessuno rimase con Giuseppe quando egli si fece riconoscere dai suoi fratelli. 2 Alzò la voce piangendo; gli Egiziani lo udirono e l’udì la casa del faraone. 3 Giuseppe disse ai suoi fratelli: «Io sono Giuseppe; mio padre vive ancora?» Ma i suoi fratelli non gli potevano rispondere, perché erano atterriti dalla sua presenza.4 Giuseppe disse ai suoi fratelli: «Vi prego, avvicinatevi a me!» Quelli s’avvicinarono ed egli disse: «Io sono Giuseppe, vostro fratello, che voi vendeste perché fosse portato in Egitto. 5 Ma ora non vi rattristate, né vi dispiaccia di avermi venduto perché io fossi portato qui; poiché Dio mi ha mandato qui prima di voi per conservarvi in vita. 6 Infatti, sono due anni che la carestia è nel paese e ce ne saranno altri cinque, durante i quali non ci sarà raccolto né mietitura. 7 Ma Dio mi ha mandato qui prima di voi, perché sia conservato di voi un residuo sulla terra e per salvare la vita a molti scampati. 8 Non siete dunque voi che mi avete mandato qui, ma è Dio. Egli mi ha stabilito come padre del faraone, signore di tutta la sua casa e governatore di tutto il paese d’Egitto. 9 Affrettatevi a risalire da mio padre e ditegli: “Così dice tuo figlio Giuseppe: Dio mi ha stabilito signore di tutto l’Egitto; scendi da me, non tardare; 10 tu abiterai nel paese di Goscen e sarai vicino a me: tu e i tuoi figli, i figli dei tuoi figli, le tue greggi, i tuoi armenti e tutto quello che possiedi. 11 Qui io ti sostenterò (perché ci saranno ancora cinque anni di carestia), affinché tu non sia ridotto in miseria: tu, la tua famiglia e tutto quello che possiedi”. 12 Ecco, voi vedete con i vostri occhi, e mio fratello Beniamino vede con i suoi occhi, che è proprio la mia bocca quella che vi parla. 13 Raccontate dunque a mio padre tutta la mia gloria in Egitto e tutto quello che avete visto; e fate che mio padre scenda presto qua».
14 Poi si gettò al collo di Beniamino, suo fratello, e pianse; e Beniamino pianse sul collo di lui. 15 Baciò pure tutti i suoi fratelli, piangendo. Dopo questo, i suoi fratelli si misero a parlare con lui.

Culto di Martedi 17 Maggio 2016

Culto di Martedi 17 Maggio 2016

2 Samuele 23: 8-23

8 Questi sono i nomi dei valorosi guerrieri che furono al servizio di Davide: Ioseb-Basebet, il Tachemonita, capo dei principali ufficiali. Egli era Adino l’Eznita che in un solo scontro sconfisse ottocento uomini.
9 Dopo di lui veniva Eleazar, figlio di Dodo, figlio di Acoi, uno dei tre valorosi guerrieri che erano con Davide, quando sfidarono i Filistei riuniti per combattere, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture. 10 Egli si alzò, colpì i Filistei finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il SIGNORE concesse in quel giorno una grande vittoria e il popolo tornò a seguire Eleazar soltanto per spogliare gli uccisi.
11 Dopo di lui veniva Samma, figlio di Aghè, l’Ararita. I Filistei si erano radunati in massa. In quel luogo c’era un campo pieno di lenticchie e, mentre il popolo fuggiva davanti ai Filistei, 12 Samma si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei. Il SIGNORE concesse una grande vittoria.
13 Tre dei trenta capi scesero al tempo della mietitura, e vennero da Davide nella caverna di Adullam, mentre una schiera di Filistei era accampata nella valle di Refaim. 14 Davide era allora nella fortezza e c’era un presidio di Filistei a Betlemme. 15 Davide ebbe un desiderio e disse: «Oh, se qualcuno mi desse da bere dell’acqua del pozzo che è vicino alla porta di Betlemme!» 16 I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero dell’acqua dal pozzo di Betlemme, vicino alla porta della città e, presala con sé, la portarono a Davide; il quale però non volle bere, ma la sparse davanti al SIGNORE, 17 e disse: «Non sia mai, o SIGNORE, una cosa simile! Dovrei bere il sangue di questi uomini, che sono andati là a rischio della loro vita?» E non volle bere. Questo fecero quei tre prodi.
18 Abisai, fratello di Ioab, figlio di Seruia, fu il capo di altri tre. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini, li uccise e s’acquistò fama fra i tre. 19 Fu il più illustre dei tre e perciò fu fatto loro capo; tuttavia non giunse ad eguagliare i primi tre.
20 Poi veniva Benaia da Cabseel, figlio di Ieoiada, figlio di Isai, celebre per le sue prodezze. Egli uccise i due grandi eroi di Moab. Discese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, un giorno di neve. 21 Uccise pure un Egiziano, di aspetto formidabile, che teneva una lancia in mano; ma Benaia gli andò contro con un bastone, strappò di mano all’Egiziano la lancia, e se ne servì per ucciderlo. 22 Questo fece Benaia, figlio di Ieoiada; e s’acquistò fama fra i tre prodi. 23 Fu il più illustre dei trenta; tuttavia non giunse a eguagliare i primi tre. Davide lo ammise nel suo consiglio.

Culto di Domenica 15 Maggio 2016

Culto di Domenica 15 Maggio 2016

Ebrei 11: 1-13

Esempi di fede nell’Antico Testamento
1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
2 Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.
3 Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.
4 Per fede Abele offrì a Dio un sacrificio più eccellente di quello di Caino; per mezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli era giusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; e per mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora.
5 Per fede Enoc fu rapito perché non vedesse la morte; e non fu più trovato, perché Dio lo aveva portato via; infatti prima che fosse portato via ebbe la testimonianza di essere stato gradito a Dio. 6 Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.
7 Per fede Noè, divinamente avvertito di cose che non si vedevano ancora, con pio timore, preparò un’arca per la salvezza della sua famiglia; con la sua fede condannò il mondo e fu fatto erede della giustizia che si ha per mezzo della fede.
8 Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. 9 Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, 10 perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio.
11 Per fede anche Sara, benché fuori di età, ricevette forza di concepire, perché ritenne fedele colui che aveva fatto la promessa. 12 Perciò, da una sola persona, e già svigorita, è nata una discendenza numerosa come le stelle del cielo, come la sabbia lungo la riva del mare che non si può contare.
13 Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra.

Culto di Domenica 10 Maggio 2016

Culto di Domenica 10 Maggio 2016

La verga d’Aaronne
1 Poi il SIGNORE disse a Mosè: 2 «Parla ai figli d’Israele e fatti dare delle verghe, una per ogni casa patriarcale; una verga per ogni capo di casa patriarcale, cioè dodici verghe. Scriverai il nome di ognuno sulla sua verga; 3 e scriverai il nome di Aaronne sulla verga di Levi, poiché ci sarà una verga per il capo di ogni casa patriarcale. 4 Metterai quelle verghe nella tenda di convegno, davanti alla testimonianza, dove io mi ritrovo con voi. 5 E avverrà che l’uomo che io avrò scelto sarà quello la cui verga fiorirà; così farò cessare davanti a me i mormorii che i figli d’Israele fanno contro di voi».
6 Mosè parlò ai figli d’Israele, e tutti i loro capi gli diedero una verga, una per ogni capo, secondo le loro case patriarcali: cioè, dodici verghe; e la verga di Aaronne era in mezzo alle loro verghe. 7 Mosè mise quelle verghe davanti al SIGNORE nella tenda della testimonianza. 8 L’indomani, quando Mosè entrò nella tenda della testimonianza, ecco che la verga di Aaronne, per la casa di Levi, era fiorita, aveva prodotto delle gemme, fatto sbocciare dei fiori e maturato delle mandorle. 9 Allora Mosè tolse tutte le verghe dalla presenza del SIGNORE e le portò a tutti i figli d’Israele; ed essi le videro e presero ciascuno la sua verga.

Culto di Domenica 08 Maggio 2016

Culto di Domenica 08 Maggio 2016

Salmo 3:1-8

1 Salmo di Davide, composto quand’egli fuggiva davanti ad Absalom, suo figlio.
O SIGNORE, quanto sono numerosi i miei nemici!
Molti sono quelli che insorgono contro di me,
2 molti quelli che dicono di me:
«Non c’è più salvezza per lui presso Dio!»
3 Ma tu, o SIGNORE, sei uno scudo attorno a me,
sei la mia gloria, colui che mi rialza il capo.
4 Con la mia voce io grido al SIGNORE,
ed egli mi risponde dal suo monte santo.
5 Io mi sono coricato e ho dormito,
poi mi sono risvegliato, perché il SIGNORE mi sostiene.
6 Io non temo le miriadi di genti
che si sono accampate contro di me d’ogni intorno.
7 Ergiti, o SIGNORE, salvami, Dio mio;
poiché tu hai percosso tutti i miei nemici sulla guancia,
hai rotto i denti agli empi.
8 Al SIGNORE appartiene la salvezza;
la tua benedizione sia sul tuo popolo!

Culto di Domenica 01 Maggio 2016 – “Non essere superficiale”

Culto di Domenica 01 Maggio 2016 – “Non essere superficiale”

Pietro riconosce in Gesù il Cristo
13 Poi Gesù, giunto nei dintorni di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che sia il Figlio dell’uomo?» 14 Essi risposero: «Alcuni dicono Giovanni il battista; altri, Elia; altri, Geremia o uno dei profeti». 15 Ed egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?» 16 Simon Pietro rispose: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
17 Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. 18 E anch’io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’Ades non la potranno vincere. 19 Io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che legherai in terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai in terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai suoi discepoli di non dire a nessuno che egli era il Cristo.