Culto di Martedì 27 Febbraio 2018 – Prega … e agisci!
Esdra 10:1:4
1 Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo e prostrato davanti alla casa di Dio, si radunò intorno a lui una grandissima folla di Israeliti, uomini, donne e bambini; e il popolo piangeva a dirotto.
2 Allora Secania, figlio di Ieiel, uno dei figli di Elam, disse a Esdra: «Noi siamo stati infedeli al nostro Dio, sposando donne straniere prese dai popoli di questo paese. Tuttavia, rimane ancora, a questo riguardo, una speranza a Israele. 3 Facciamo un patto con il nostro Dio e impegniamoci a rimandare tutte queste donne e i figli nati da loro, come consigliano il mio signore e quelli che tremano davanti ai comandamenti del nostro Dio: si faccia quello che vuole la legge. 4 Àlzati, perché questo è compito tuo, e noi saremo con te. Fatti coraggio e agisci!»
Culto di Domenica 25 Febbraio 2018 – “L’uomo è limitato, ma tutto è possibile per il Signore!”
LA PAROLA
Marco 10: 46-52
Gesù guarisce Bartimeo, il cieco
46 Poi giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. 47 Udito che chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!» 48 E molti lo sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!» 49 Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!» E chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio, àlzati! Egli ti chiama». 50 Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51 E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io ricuperi la vista». 52 Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». In quell’istante egli ricuperò la vista e seguiva Gesù per la via.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Bartimeo era un uomo cieco e con buona probabilità aveva già fatto tutto il possibile per poter recuperare la vista, ottenendo però solo insuccessi … per lui le soluzioni umane non erano più sufficienti per sopperire al suo bisogno. La mancanza della vista era una mancanza forte, decise quindi di affidare la sua causa a Gesù gridando più volte a Lui, non arrendendosi di fronte alle voci che cercavano di scoraggiarlo. Gesù premiò la sua fede con una guarigione potente ed immediata. Bartimeo aveva infatti compreso che Gesù non era soltanto un uomo diverso dagli altri, bensì che Egli era il Signore, figlio di Dio.
Sin dai tempi di Adamo, Dio comprende perfettamente le nostre necessità e ha un desiderio profondo, quello di vederci felici e soddisfatti. Noi, d’altro canto, siamo chiamati a ricercare con tenacia e forte desiderio ciò di cui accusiamo la mancanza!
La mano di Dio è sempre tesa e piena di tutto il Suo essere, dobbiamo solo allungare la nostra mano con fede e prendere ciò di cui abbiamo bisogno.
Davide, spesso vittorioso in battaglia e un uomo con il cuore secondo Dio, cadde nell’inciampo del peccato nel momento in cui sentì la mancanza di una donna. Se anche in quell’occasione avesse rivolto il suo sguardo verso il Signore, la storia sarebbe andata diversamente: Dio infatti era pronto a donargli tutto ciò di cui aveva bisogno (2 Samuele 12: 7-8).
Spesso siamo ben consci che ci manca qualcosa a livello spirituale ma, pur sapendolo, non la ricerchiamo ai piedi del Signore. Ci dedichiamo piuttosto ad altre faccende “mondane”, spendiamo più tempo in altre cose che, per quanto lecite, non potranno mai colmare i nostri vuoti interiori. Ricordiamoci che non possiamo contare ciò che non possediamo (Ecclesiaste 1:15), se ci manca qualcosa dobbiamo fare di tutto per poterla ottenere.
Possono essere molteplici le mancanze ma, per prima cosa, dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulla fiducia nei confronti di Dio. Viviamo spesso nello sconforto e siamo facili vittime dello scoraggiamento? Allora forse la nostra fede è un po’ scemata, dobbiamo ravvivarla mediante la potenza della Parola di Dio.
Le nostre richieste devono essere costanti nel tempo ed elevate a Dio con un cuore contrito e, di per certo, Egli risponderà (Geremia 29:13). Il bisogno dovrà risultare talmente impellente da essere più forte di qualunque altra priorità. Dovremo essere determinati nel desiderare di ottenere ciò di cui abbiamo bisogno (Genesi 32-26).
Ci siamo accorti che siamo mancanti di qualcosa che ci rende meno consacrati? Meno zelanti per il servizio? Meno gioiosi alla presenza di Dio? Che ci impedisce di godere a pieno del riposo di Dio? Che ci impedisce di ringraziare Dio con tutto il nostro cuore? Che non permette ai sentimenti di Cristo di rimpiazzare quelli del nostro “vecchio io”? Che ci impedisce di perdonare? Bene, è questo il momento buono per presentarci a Dio con suppliche e ringraziamenti ed Egli ci donerà tutto il necessario ed anche di più!
Non mettiamo in secondo piano Dio, Egli è il nostro tutto e vuole per noi il meglio al fine di vederci felici e soddisfatti della nostra nuova vita in Cristo Gesù!
Culto di Martedì 20 Febbraio 2018 – Diventare un buon cristiano!
Ester 3: 1-11
Aman, favorito del re, ottiene un decreto di morte contro i Giudei
1 Dopo queste cose, il re Assuero innalzò Aman, figlio di Ammedata, l’Agaghita, alla più alta dignità, e pose il suo seggio al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2 Tutti i servitori del re che stavano alla porta del re si inchinavano e si prostravano davanti ad Aman, perché così aveva ordinato il re. Ma Mardocheo non s’inchinava né si prostrava. 3 I servitori del re che stavano alla porta del re dissero a Mardocheo: «Perché trasgredisci l’ordine del re?» 4 Per quanto glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro ascolto. Quelli riferirono la cosa ad Aman, per vedere se Mardocheo avrebbe persistito nel dire, come aveva detto loro, che era Giudeo. 5 Aman vide che Mardocheo non s’inchinava né si prostrava davanti a lui, per cui ne fu irritatissimo; 6 ma gli sembrò poca cosa mettere le mani addosso a Mardocheo soltanto, poiché gli avevano detto a quale popolo Mardocheo apparteneva. Cercò quindi di distruggere il popolo di Mardocheo, cioè tutti i Giudei che si trovavano in tutto il regno d’Assuero.
7 Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il dodicesimo anno del re Assuero, si tirò il Pur, vale a dire si tirò a sorte, in presenza di Aman, un giorno dopo l’altro e un mese dopo l’altro, finché uscì designato il dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.
8 E Aman disse al re Assuero: «C’è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le provincie del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo. 9 Se il re è d’accordo, si faccia un decreto per distruggerlo e io metterò diecimila talenti d’argento nelle mani dei funzionari del re, perché siano portati nel tesoro reale».
10 Allora il re si tolse di mano l’anello con il sigillo, e lo diede ad Aman l’Agaghita figlio di Ammedata, e nemico dei Giudei. 11 Il re disse ad Aman: «Tieni pure il denaro e fa’ di quel popolo quello che vuoi».
Ester 10: 1-3
Elogio di Mardocheo
10:1 Il re Assuero impose un tributo al paese e alle isole del mare. 2 Quanto a tutti i fatti concernenti la potenza e il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e del come il re lo rese grande, sono cose scritte nel libro delle Cronache dei re di Media e di Persia. 3 Il Giudeo Mardocheo infatti era il secondo dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli; cercò il bene del suo popolo e parlò per la pace di tutta la sua razza.
Culto di Domenica 18 Febbraio 2018 – “Avere fede è anche saper aspettare in silenzio!”
LA PAROLA
2 Samuele 5: 17-25
Vittorie di Davide sui Filistei
17 Quando i Filistei udirono che Davide era stato unto re d’Israele, salirono tutti a cercarlo. Davide lo seppe e scese alla fortezza. 18 I Filistei giunsero e si sparsero nella valle dei Refaim. 19 Allora Davide consultò il SIGNORE, e disse: «Devo salire contro i Filistei? Me li darai nelle mani?» Il SIGNORE rispose a Davide: «Sali; perché certamente ti darò i Filistei nelle mani». 20 Davide dunque si recò a Baal-Perasim, dove li sconfisse ed esclamò: «Il SIGNORE ha disperso i miei nemici davanti a me come si disperde l’acqua». Perciò chiamò quel luogo Baal-Perasim. 21 I Filistei lasciarono là i loro idoli, e Davide e la sua gente li portarono via.
22 I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di Refaim. 23 Davide consultò il SIGNORE il quale gli disse: «Non salire; gira alle loro spalle e giungerai su di loro di fronte ai Gelsi. 24 Quando udrai un rumore di passi tra le vette dei gelsi, lanciati subito all’attacco, perché allora il SIGNORE marcerà davanti a te per sconfiggere l’esercito dei Filistei». 25 Davide fece così come il SIGNORE gli aveva comandato e sconfisse i Filistei da Gheba fino a Ghezer.
IL CULTO
IL MESSAGGIO
Davide è ancora oggi un grande esempio per i cristiani, artefice di grandi vittorie, nel nome di Dio, per il popolo d’Israele. Una delle sue armi vincenti fu quella di consultare il Signore prima di ogni battaglia, non adagiandosi mai sulle vittorie precedenti, ben conscio del fatto che il Signore opera spesso in modi diversi tra loro e, solo affidandosi a Lui di volta in volta, egli poté vedere grandi vittorie.
Le esperienze del passato sono importanti e devono essere uno stimolo per combattere nel presente, tuttavia non dobbiamo mai sentirci troppo forti al punto di voler affrontare le battaglie solo con le nostre forze! Siamo chiamati a presentarci costantemente davanti al trono di Dio in preghiera, affinché sia Lui a indicarci la strada da percorrere ed ut i tempi giusti per farlo.
Davide, a pochi passi dai nemici e dal campo di battaglia, si fermò ed attese di sentire il rumore dei passi di Dio tra le vette dei gelsi prima di passare all’azione. Anche l’attesa è sinonimo di fede, aspettare la risposta di Dio è infatti molto importante nella vita di un cristiano, soprattutto quando siamo scalpitanti e non vediamo l’ora di fare il primo passo, è proprio quello il momento migliore per fermarci!
Dobbiamo dipendere esclusivamente da Dio e avere un orecchio sensibile ai Suoi passi, essi sono ben udibili nonostante Egli sia invisibile ai nostri occhi. Lo sguardo deve essere su Gesù e non sul nemico perché è da Lui che arriverà il consiglio vincente! (Salmi 121: 1-2)
Impariamo ad agire esattamente nel momento in cui è Dio stesso a indicarcelo e, per fare ciò, dobbiamo necessariamente vegliare in preghiera ogni giorno perché è quotidianamente che Egli ci parla, la manna che nutre l’anima nostra deve essere fresca ogni giorno, altrimenti, aumenta il rischio di denutrizione spirituale.
Satana è alla continua ricerca di anime da divorare (1 Pietro 5: 8-9), ma nulla potrà contro coloro che si faranno trovare in preghiera e pienamente dipendenti da Dio; spesso è proprio nella preghiera che c’è la vera lotta … e la vera benedizione!
I discepoli attesero 10 giorni in preghiera prima di vedere il realizzarsi della Pentecoste, lo fecero con piena fiducia senza aver conoscenza alcuna di ciò che stava per verificarsi e come ben sappiamo la loro fede fu grandemente ripagata! (Atti 2).
Per cui … coraggio! Fermiamoci alla presenza di Dio e attendiamo, con pazienza e fiducia, il rumore dei Suoi passi; al momento giusto sarà Lui stesso a combattere per noi e non potremo che vedere una grande e gloriosa vittoria!
Culto di Martedì 13 Febbraio – Gesù è il Salvatore!
Luca 24: 13-33
Gesù sulla via per Emmaus
13 Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; 14 e parlavano tra di loro di tutte le cose che erano accadute. 15 Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a camminare con loro. 16 Ma i loro occhi erano impediti a tal punto che non lo riconoscevano. 17 Egli domandò loro: «Di che discorrete fra di voi lungo il cammino?» Ed essi si fermarono tutti tristi. 18 Uno dei due, che si chiamava Cleopa, gli rispose: «Tu solo, tra i forestieri, stando in Gerusalemme, non hai saputo le cose che vi sono accadute in questi giorni?» 19 Egli disse loro: «Quali?» Essi gli risposero: «Il fatto di Gesù Nazareno, che era un profeta potente in opere e in parole davanti a Dio e a tutto il popolo; 20 come i capi dei sacerdoti e i nostri magistrati lo hanno fatto condannare a morte e lo hanno crocifisso. 21 Noi speravamo che fosse lui che avrebbe liberato Israele; invece, con tutto ciò, ecco il terzo giorno da quando sono accadute queste cose. 22 È vero che certe donne tra di noi ci hanno fatto stupire; andate la mattina di buon’ora al sepolcro, 23 non hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo. 24 Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato tutto come avevano detto le donne; ma lui non lo hanno visto». 25 Allora Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! 26 Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?» 27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano. 28 Quando si furono avvicinati al villaggio dove andavano, egli fece come se volesse proseguire. 29 Essi lo trattennero, dicendo: «Rimani con noi, perché si fa sera e il giorno sta per finire». Ed egli entrò per rimanere con loro. 30 Quando fu a tavola con loro prese il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro. 31 Allora i loro occhi furono aperti e lo riconobbero; ma egli scomparve alla loro vista. 32 Ed essi dissero l’uno all’altro: «Non sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi mentr’egli ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?» 33 E, alzatisi in quello stesso momento, tornarono a Gerusalemme e trovarono riuniti gli undici e quelli che erano con loro
Matteo 10: 16-31
Le persecuzioni imminenti
16 «Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 17 Guardatevi dagli uomini; perché vi metteranno in mano ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per servire di testimonianza davanti a loro e ai pagani. 19 Ma quando vi metteranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come parlerete o di quello che dovrete dire; perché in quel momento stesso vi sarà dato ciò che dovrete dire. 20 Poiché non siete voi che parlate, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
21 Il fratello darà il fratello a morte, e il padre il figlio; i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 22 Sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 23 Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; perché io vi dico in verità che non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che il Figlio dell’uomo sia venuto.
24 Un discepolo non è superiore al maestro, né un servo superiore al suo signore. 25 Basti al discepolo essere come il suo maestro e al servo essere come il suo signore. Se hanno chiamato Belzebù il padrone, quanto più chiameranno così quelli di casa sua! 26 Non li temete dunque; perché non c’è niente di nascosto che non debba essere scoperto, né di occulto che non debba essere conosciuto. 27 Quello che io vi dico nelle tenebre, ditelo nella luce; e quello che udite dettovi all’orecchio, predicatelo sui tetti. 28 E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella geenna. 29 Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. 30 Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. 31 Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.
Culto di Martedì 06 Febbraio – Dio vuole essere amato
Genesi 22:1-14
Sacrificio d’Isacco
1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò».
3 Abraamo si alzò la mattina di buon’ora, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi e suo figlio Isacco, spaccò della legna per l’olocausto, poi partì verso il luogo che Dio gli aveva indicato.
4 Il terzo giorno, Abraamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. 5 Allora Abraamo disse ai suoi servi: «Rimanete qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi torneremo da voi». 6 Abraamo prese la legna per l’olocausto e la mise addosso a Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. 7 Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?» 8 Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto». E proseguirono tutti e due insieme.
9 Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruì l’altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull’altare, sopra la legna. 10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. 11 Ma l’angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 12 E l’angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo». 13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. 14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».
Culto di Domenica 04 Febbraio – La Parola di Dio non cambia
Isaia 5:16-25
16 ma il SIGNORE degli eserciti è esaltato mediante il giudizio,
e il Dio santo è santificato per la sua giustizia.
17 Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli
e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi!
18 Guai a quelli che tirano l’iniquità con le corde del vizio,
e il peccato come con le corde di un cocchio,
19 e dicono: «Faccia presto, affretti l’opera sua,
che noi la vediamo!
Venga e si esegua il disegno del Santo d’Israele,
affinché noi lo conosciamo!»
20 Guai a quelli che chiamano bene il male, e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro!
21 Guai a quelli che si ritengono saggi
e si credono intelligenti!
22 Guai a quelli che sono prodi nel bere il vino,
e abili nel tagliare le bevande alcoliche;
23 che assolvono il malvagio per un regalo,
e privano il giusto del suo diritto!
24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia
e come la fiamma consuma l’erba secca,
così la loro radice sarà come marciume,
e il loro fiore sarà portato via come polvere,
perché hanno rifiutato la legge del SIGNORE degli eserciti,
e hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele.
25 Per questo divampa l’ira del SIGNORE contro il suo popolo;
egli stende contro di esso la sua mano, e lo colpisce;
tremano i monti,
i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie;
con tutto ciò, la sua ira non si calma
e la sua mano rimane distesa.