Archivi categoria: 2017

“Dio, nel suo amore, prova la nostra fede!”

Culto di Domenica 08 Aprile 2018 – “Dio, nel suo amore, prova la nostra fede!”

LA PAROLA

Genesi 22:1-14
1 Dopo queste cose, Dio mise alla prova Abraamo e gli disse: «Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò».
3 Abraamo si alzò la mattina di buon’ora, sellò il suo asino, prese con sé due suoi servi e suo figlio Isacco, spaccò della legna per l’olocausto, poi partì verso il luogo che Dio gli aveva indicato.
4 Il terzo giorno, Abraamo alzò gli occhi e vide da lontano il luogo. 5 Allora Abraamo disse ai suoi servi: «Rimanete qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin là e adoreremo; poi torneremo da voi». 6 Abraamo prese la legna per l’olocausto e la mise addosso a Isacco suo figlio, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme. 7 Isacco parlò ad Abraamo suo padre e disse: «Padre mio!» Abraamo rispose: «Eccomi qui, figlio mio». E Isacco: «Ecco il fuoco e la legna; ma dov’è l’agnello per l’olocausto?» 8 Abraamo rispose: «Figlio mio, Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto». E proseguirono tutti e due insieme.
9 Giunsero al luogo che Dio gli aveva detto. Abraamo costruì l’altare e vi accomodò la legna; legò Isacco suo figlio, e lo mise sull’altare, sopra la legna. 10 Abraamo stese la mano e prese il coltello per scannare suo figlio. 11 Ma l’angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: «Abraamo, Abraamo!» Egli rispose: «Eccomi». 12 E l’angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l’unico tuo». 13 Abraamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, impigliato per le corna in un cespuglio. Abraamo andò, prese il montone e l’offerse in olocausto invece di suo figlio. 14 Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del SIGNORE sarà provveduto».

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Abramo viveva in un paese chiamato Ur Dei Caldei, un luogo dove veniva praticata l’idolatria, dove il popolo non aveva conoscenza di Dio e della Sua volontà.
Abramo era uno di quelli che si prostrava ma, a differenza degli altri, aveva una grande sensibilità: sapeva che dal nulla non era mai nato niente e nel chiedersi chi avesse formato tutto quello che c’era intorno a Lui, Dio gli rispose.
Gli chiese di uscire dal quel paese e allontanarsi da chi era lontano da Dio (Genesi 12:1).
Abramo ubbidì in parte alla richiesta del Signore ed uscì dal paese, ma si portò dietro Lot e suo padre che di fatto rallentarono il suo percorso verso Canan.
Solo quando decise di riprendere il cammino e costruire un altare al Signore, Dio lo ricompensò facendolo prosperare grandemente.

La figura d’Abramo può rappresentare la nostra vita e ciò che Dio ha fatto e sta facendo per noi.
Il Signore ha chiesto anche a noi di “uscire” dal mondo per separarci da chi lo disprezzava e, noi stessi nei primi tempi, abbiamo fatto fatica a staccarci dalle nostre vecchie abitudini: abbiamo dovuto spesso fermarci per seppellire il nostro “vecchio Io”.

Nonostante gli errori di Abramo, come la bugia che disse in Egitto in merito a Sarai, sua moglie (Genesi 12:10-20), Dio lo perdonò. Dio ci difende sempre anche quando sbagliamo, questo non vuol dire però che non sia un Dio giusto e che non ci riprenderà mai, anzi.

Abramo aveva conosciuto la salvezza, la fedeltà, l’amore e la compassione di Dio, ottenne grandi vittorie… e, proprio in quel momento dopo questi eventi, Dio decide di metterlo alla prova in una maniera del tutto particolare e PERSONALE.
Spesso confondiamo le prove “naturali” che condividiamo con il mondo (es. malattie, mancanza di lavoro, vicissitudini famigliari) e per cui Dio è sempre pronto a darci la via d’uscita e la consolazione, con le prove specifiche volute da Dio, atte a fortificare la nostra fede.

Dio ci pone di fronte ad un quesito importante…ci sono “IO” al primo posto nella tua vita?
Mi hai donato o sei pronto a donarmi tutto il tuo cuore? La tua fede è posta in me o in ciò che io sono in grado di donarti?
Dio è sempre pronto a donare, ma in cambio ci chiede tutto il nostro cuore, tutto il nostro Io, tutto il nostro amore…non dimentichiamoci che Dio è vivente e ha dei sentimenti, proprio per questo desidera essere amato.
Come Giobbe, anche noi superata la prova potremo vedere la gloria di Dio, qualcosa di veramente straordinario e unico (Giobbe 42:5).
Dio sa che il nostro cuore si lega facilmente a ciò che è materiale (Matteo 6:21) e sa anche che noi non siamo in grado di capire quanto amore abbiamo per Lui (Giovanni 21:15-17), proprio per questo ci metterà in condizione di comprenderlo.

Preghiamo Dio che ci aiuti a discernere ciò che ci sta chiedendo di donargli, quel qualcosa che sta chiedendo esclusivamente a noi e poniamo la nostra fede in Cristo per quello che Egli è e sarà e non per ciò che ci ha donato o è in grado di donarci.

Dio ci ha portato fuori dal mondo.
Quante volte abbiamo sbagliato? Ci ha perdonato.
Quante volte siamo stati infedeli? Egli è sempre rimasto fedele.
Ora sta permettendo questa prova particolare nella nostra vita, perché ce la prendiamo con lui?
Se ci sta chiedendo qualcosa è solo ed esclusivamente per il nostro bene, desidera vedere la Sua Chiesa piena di fiducia, ferma nella sua posizione e con la gioia della salvezza per cui…coraggio!

Dio ci benedica!

“L’invito di Gesù non si può rifiutare”

Culto di Domenica 31 Dicembre 2017 – “L’invito di Gesù non si può rifiutare”

LA PAROLA

Luca 14: 15-24
Parabola del gran convito
15 Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: «Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!» 16 Gesù gli disse: «Un uomo preparò una gran cena e invitò molti; 17 e all’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, perché tutto è già pronto”. 18 Tutti insieme cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e ho necessità di andarlo a vedere; ti prego di scusarmi”. 19 Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. 20 Un altro disse: “Ho preso moglie, e perciò non posso venire”. 21 Il servo tornò e riferì queste cose al suo signore. Allora il padrone di casa si adirò e disse al suo servo: “Va’ presto per le piazze e per le vie della città, e conduci qua poveri, storpi, ciechi e zoppi”. 22 Poi il servo disse: “Signore, si è fatto come hai comandato e c’è ancora posto”. 23 Il signore disse al servo: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena. 24 Perché io vi dico che nessuno di quegli uomini che erano stati invitati, assaggerà la mia cena”».

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Il racconto presentato da Gesù ai propri uditori parla dell’invito che Dio rivolge all’uomo di presentarsi alla propria tavola per gustare tutto il Suo amore. E’ un invito in cui non viene richiesto nulla in cambio, anzi, nasce dal desiderio da parte di Dio di farci un dono. La tavola era già imbandita … ma nessuno dei tre invitati fu trovato pronto a raccogliere quest’invito, le risposte furono correlate di scuse alquanto banali e insensate, che provocarono l’ira del padrone di casa.

Ancora oggi tutto è pronto, l’invito è rivolto a chi ancora non lo ha conosciuto ma anche a chi già lo ha sperimentato nella propria vita, essendo ben consci che Dio non accetta scuse.
Dobbiamo farci trovare pronti all’invito di Dio, è per noi un’occasione quotidiana per alimentare la comunione con Lui e godere i pieni benefici della Sua grazia; piuttosto che giustificare le nostre mancanze con scuse spesso insensate limitiamoci a chiedere, con un cuore sincero, perdono.
Ricordiamoci che se Dio ci ha invitato è perché sa che siamo nella piena possibilità di andare alla Sua presenza.

In cosa consiste l’invito di Dio? Il Suo desiderio è che tra noi e Lui possa esserci una maggiore comunione, Egli sta alla porta e bussa, ma siamo noi che dobbiamo tendere l’orecchio per ascoltare la Sua voce ed aprire (Apocalisse 3: 20).
Come il nostro corpo fisico ha necessità di essere alimentato ogni giorno cosi anche il nostro spirito ha necessità di sfamarsi quotidianamente alla presenza del Signore, infatti è solo tramite la comunione con Dio che saremo rafforzati e potremo restare fermi di fronte al peccato, alle prove e alle sollecitudini di questa vita.
Non lasciamo trascorrere le nostre giornate trascurando la cameretta in cui la mensa è stata già preparata, dedichiamo a Gesù il nostro tempo migliore per avere con Lui una relazione personale ed ottenerne la ricompensa (Matteo 6:6 / Luca 10: 38-42).

Non facciamoci prendere dal timore di non essere degni davanti a Dio, Egli per noi ha pagato un prezzo altissimo, quello di Suo figlio Gesù sulla croce. Sminuendo il nostro valore non faremo altro che sminuire il sangue versato da Cristo stesso sulla croce. Presentiamoci alla Sua presenza cosi come siamo, con i nostri limiti, i nostri difetti e il nostro carattere ed Egli saprà rinnovarci ancora modellandoci con il Suo amore.
Poniamo ancora sul tavolo il nostro vecchio uomo, di per certo un nemico duro da combattere e che ci darà sempre del filo da torcere, ma che è destinato a morire per tutti coloro che hanno fatto di Gesù il proprio Salvatore. Non dimentichiamoci che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso insieme a Lui (Galati 6: 14).
Diamo valore a ciò a cui Dio stesso ha dato valore, noi stessi; Ci amerà nonostante le nostre continue cadute, l’opera della grazia è tutt’oggi viva ed è degna di essere da noi lodata e glorificata.
Per cui non aspettiamo ulteriore tempo, sediamoci a tavola e gustiamo ciò che Dio ha preparato per tutti noi!

Dio ci benedica!

Culto di Martedì 26 Dicembre 2017 – Entra nel luogo Santissimo

Culto di Martedì 26 Dicembre 2017 – Entra nel luogo Santissimo

Seconda lettera di Samuele 6: 6-23
6 Quando giunsero all’aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l’arca di Dio per reggerla, perché i buoi la facevano inclinare. 7 L’ira del SIGNORE si accese contro Uzza; Dio lo colpì lì per la sua empietà ed egli morì in quel luogo vicino all’arca di Dio. 8 Davide si rattristò perché il SIGNORE aveva fatto una breccia nel popolo, colpendo Uzza; quel luogo è stato chiamato fino ad oggi Perez-Uzza. 9 Davide, in quel giorno, ebbe paura del SIGNORE, e disse: «Come potrebbe venire da me l’arca del SIGNORE?» 10 Davide non volle prendere l’arca del SIGNORE presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Edom a Gat. 11 L’arca del SIGNORE rimase tre mesi in casa di Obed-Edom a Gat, e il SIGNORE benedisse Obed-Edom e tutta la sua casa.
12 Allora fu detto al re Davide: «Il SIGNORE ha benedetto la casa di Obed-Edom e tutto quel che gli appartiene, a motivo dell’arca di Dio». Allora Davide andò e trasportò l’arca di Dio dalla casa di Obed-Edom su nella città di Davide, con gioia. 13 Quando quelli che portavano l’arca del SIGNORE ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un vitello grasso. 14 Davide era cinto di un efod di lino e danzava a tutta forza davanti al SIGNORE. 15 Così Davide e tutta la casa d’Israele trasportarono su l’arca del SIGNORE con gioia e a suon di tromba.
16 Mentre l’arca del SIGNORE entrava nella città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardò dalla finestra; e vedendo il re Davide che saltava e danzava davanti al SIGNORE, lo disprezzò in cuor suo.  17 Portarono dunque l’arca del SIGNORE e la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide le aveva montato; e Davide offrì olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti al SIGNORE. 18 Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, Davide benedisse il popolo nel nome del SIGNORE degli eserciti 19 e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d’Israele, uomini e donne, un pane per uno, una porzione di carne e un grappolo di uva passa. Poi tutto il popolo se ne andò, ciascuno a casa sua.
20 Come Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mical, figlia di Saul, gli andò incontro e gli disse: «Bell’onore si è fatto oggi il re d’Israele a scoprirsi davanti agli occhi delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!» 21 Davide rispose a Mical: «L’ho fatto davanti al SIGNORE che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi principe d’Israele, del popolo del SIGNORE; sì, davanti al SIGNORE ho fatto festa. 22 Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò umile ai miei occhi; ma da quelle serve di cui parli, proprio da loro, sarò onorato!» 23 E Mical, figlia di Saul, non ebbe figli fino al giorno della sua morte.

 

Culto di Domenica 24 Dicembre 2017 – Oggi … Dio non ti chiede di fare ma di credere!

Culto di Domenica 24 Dicembre 2017 – Oggi … Dio non ti chiede di fare ma di credere!

Matteo 19: 16-30
Il giovane ricco
16 Un tale si avvicinò a Gesù e gli disse: «Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?» 17 Gesù gli rispose: «Perché m’interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». 18 «Quali?» gli chiese. E Gesù rispose: «Questi: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso. 19 Onora tuo padre e tua madre, e ama il tuo prossimo come te stesso». 20 E il giovane a lui: «Tutte queste cose le ho osservate; che mi manca ancora?» 21 Gesù gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi». 22 Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni. 23 E Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico in verità che difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. 24 E ripeto: è più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio». 25 I suoi discepoli, udito questo, furono sbigottiti e dicevano: «Chi dunque può essere salvato?» 26 Gesù fissò lo sguardo su di loro e disse: «Agli uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile».
27 Allora Pietro, replicando, gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito; che ne avremo dunque?» 28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. 29 E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio nome, ne riceverà cento volte tanto, ed erediterà la vita eterna. 30 Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi, primi.

Culto di Martedì 19 Dicembre 2017 – “Amore debole? Ho intenso amore?”

Culto di Martedì 19 Dicembre 2017 – “Amore debole? Ho intenso amore?”

Apocallise 2: 1-7
Lettera alla chiesa di Efeso
1 «All’angelo della chiesa di Efeso scrivi:
Queste cose dice colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro:
2 “Io conosco le tue opere, la tua fatica, la tua costanza; so che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli ma non lo sono e che li hai trovati bugiardi. 3 So che hai costanza, hai sopportato molte cose per amor del mio nome e non ti sei stancato. 4 Ma ho questo contro di te: che hai abbandonato il tuo primo amore. 5 Ricorda dunque da dove sei caduto, ravvediti, e compi le opere di prima; altrimenti verrò presto da te e rimoverò il tuo candelabro dal suo posto, se non ti ravvedi. 6 Tuttavia hai questo, che detesti le opere dei Nicolaiti, che anch’io detesto.
7 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. A chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è nel paradiso di Dio”.

 

“Rimanere uniti a Cristo”

Culto di Domenica 17 Dicembre 2017 – “Rimanere uniti a Cristo”

LA PAROLA

Luca 22: 31-38
Gesù predice il rinnegamento di Pietro
31 «Simone, Simone, ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; 32 ma io ho pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu, quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli». 33 Pietro gli disse: «Signore, sono pronto ad andare con te in prigione e alla morte». 34 E Gesù: «Pietro, io ti dico che oggi il gallo non canterà, prima che tu abbia negato tre volte di conoscermi».
35 Poi disse loro: «Quando vi mandai senza borsa, senza sacca da viaggio e senza calzari, vi è forse mancato qualcosa?» Essi risposero: «Niente». Ed egli disse loro: 36 «Ma ora, chi ha una borsa, la prenda; così pure una sacca; e chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. 37 Perché io vi dico che in me dev’essere adempiuto ciò che è scritto: “Egli è stato contato tra i malfattori”. Infatti, le cose che si riferiscono a me, stanno per compiersi». 38 Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade!» Ma egli disse loro: «Basta!»

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Satana ancora oggi, nel 2017, sta cercando di fare carte false per distaccarci da Dio utilizzando ogni sorta di strategia possibile.
Gesù, però, sta pregando per noi affinché la nostra fede non venga meno.
Le prove e le vicissitudini non mancheranno di certo, del resto è lo stesso Dio a permetterle, ma con la fede in Cristo potremo superarle.
Abbiamo, quindi, la necessità di discernere le modalità con cui Satana sta cercando di attuare il suo piano e rifugiarci in Dio per trovare un nido sicuro.

1) La guida di un figlio di Dio è la Sua parola, è lei che tiene accesa la luce intorno a noi e ci consente di vedere Dio con gli occhi della fede. Se questa luce dovesse venire a mancare, ecco che ci ritroveremmo subito spaesati, confusi. Abbiamo la necessità di crescere nella fede vivendo la Parola, meditandola e mettendola in pratica, solo così potremo guidare noi stessi e gli altri verso Dio (a differenza dei farisei che erano guide cieche, Matteo 15: 12-14).
Satana cercherà quindi di buttarci polvere negli occhi per accecare la nostra vista spirituale, ma noi dobbiamo restare fermi nella fede durante le prove, saper ancora oggi perdonare chi ci fa del male senza portar rancore echiedere continuamente conferme a Dio e alla Sua Parola circa ciò che ci circonda per poter discernere ciò che proviene da Lui e ciò che proviene dal male.
Stiamo attenti, la notte non arriva da un momento all’altro, ma spesso arriva giorno dopo giorno; pian piano la luce si affievolisce e in men che non si dica sarà notte e noi probabilmente non ce ne saremo nemmeno accorti.
Ripuliamo quindi OGNI GIORNO i nostri occhi con il collirio spirituale della parola di Dio (Apocalisse 3: 18) e, se restiamo aggrappati a Gesù, non saremo più accecati (Isaia 32-3). Abbiamo ricevuto la santità di Dio e dobbiamo operare sempre nella luce senza scendere a compromessi con il mondo. Serviamo umilmente Dio con il desiderio di edificare la Sua Chiesa, oltre che noi stessi.

2) L’amore per il denaro e per ciò che è puramente terreno è un’altra strategia del nemico per tenerci lontano da Dio. In una società dove il consumismo la fa da padrona il rischio è quello di vivere in uno stato di perenne insoddisfazione per ciò che non si ha, piuttosto che la gioia per ciò che, invece, Dio ci ha già donato. Non conformiamoci al mondo, ma viviamo nella semplicità e nell’umiltà ringraziando il Signore per ciò che ogni giorno ci provvede (Ebrei 13: 5, 1Timoteo 6: 10, Matteo 6: 19-24).

3) Un’ altra potente arma di Satana è quella di scagliarsi con tutte le forze contro il popolo di Dio facendolo sentire inutile, incapace a compiere la Sua opera. E’ pronto per sfiduciarci e farci sentire miseri (Salmi 10: 9) e se gli diamo corda … lo diventeremo sul serio.
Dio oggi ci dice che ci ha resi capaci perché ha messo in noi tutto il Suo amore, la Sua potenza, la pace e la gloria; noi possiamo ogni cosa in Colui che ci fortifica (Filippesi 4: 13), non fermiamoci a guardare la prova o il dolore, ma guardiamo piuttosto a Colui che è potente a placare la tempesta e tirarci fuori da ogni tipo di affanno.

Per cui non ci scoraggiamento, ma restiamo uniti a Cristo sapendo che tenendo gli occhi chiusi vedremo Goliat enorme davanti a noi e ci sembrerà imbattibile ma se apriamo i nostri occhi ammireremo Dio e la vittoria sarà CERTA!

Dio ci benedica!

Culto di Martedì 12 Dicembre 2017 – “Con Gesù oltre le paure”

Culto di Martedì 12 Dicembre 2017 – “Con Gesù oltre le paure”

Marco 4: 35-41
Gesù calma la tempesta
35 In quello stesso giorno, alla sera, Gesù disse loro: «Passiamo all’altra riva». 36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano delle altre barche con lui. 37 Ed ecco levarsi una gran bufera di vento che gettava le onde nella barca, tanto che questa già si riempiva. 38 Egli stava dormendo sul guanciale a poppa. Essi lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che noi moriamo?» 39 Egli, svegliatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!» Il vento cessò e si fece gran bonaccia. 40 Egli disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?» 41 Ed essi furono presi da gran timore e si dicevano gli uni gli altri: «Chi è dunque costui, al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?»

“La pula vola via, il grano rimane.”

Culto di Domenica 10 Dicembre 2017 – “La pula vola via, il grano rimane.”

LA PAROLA

Geremia 23: 16-28
16 Così parla il SIGNORE degli eserciti:
«Non ascoltate le parole dei profeti che vi profetizzano;
essi vi nutrono di cose vane;
vi espongono le visioni del proprio cuore,
e non ciò che proviene dalla bocca del SIGNORE.
17 Dicono a quelli che mi disprezzano:
“Il SIGNORE ha detto: ‘Avrete pace’;
e a tutti quelli che camminano seguendo la caparbietà del proprio cuore:
‘Nessun male vi colpirà'”.
18 Infatti chi ha assistito al consiglio del SIGNORE,
chi ha visto, chi ha udito la sua parola?
Chi ha prestato orecchio alla sua parola e l’ha udita?
19 Ecco, la tempesta del SIGNORE, il furore scoppia,
la tempesta scroscia,
scroscia sul capo degli empi.
20 L’ira del SIGNORE non si placherà,
finché non abbia eseguito, compiuto i disegni del suo cuore;
negli ultimi giorni, lo capirete appieno.
21 Io non ho mandato quei profeti; ed essi corrono;
io non ho parlato a loro, ed essi profetizzano.
22 Se avessero assistito al mio consiglio,
avrebbero fatto udire le mie parole al mio popolo;
li avrebbero distolti dalla loro cattiva via
e dalla malvagità delle loro azioni.
23 Sono io soltanto un Dio da vicino», dice il SIGNORE,
«e non un Dio da lontano?
24 Potrebbe uno nascondersi in luogo occulto
in modo che io non lo veda?», dice il SIGNORE.
«Io non riempio forse il cielo e la terra?», dice il SIGNORE.
25 «Io ho udito ciò che dicono i profeti
che profetizzano menzogne nel mio nome, dicendo:
“Ho avuto un sogno! ho avuto un sogno!”
26 Fino a quando durerà questo? Hanno essi in mente, questi profeti
che profetizzano menzogne,
questi profeti dell’inganno del loro cuore,
27 pensano forse di far dimenticare il mio nome al mio popolo
con i loro sogni che si raccontano l’un l’altro,
come i loro padri dimenticarono il mio nome per Baal?
28 Il profeta che ha avuto un sogno, racconti il sogno;
colui che ha udito la mia parola, riferisca la mia parola fedelmente.
Che ha da fare la paglia con il frumento?», dice il SIGNORE.
29 «La mia parola non è forse come un fuoco», dice il SIGNORE,
«e come un martello che spezza il sasso?
30 Perciò, ecco», dice il SIGNORE, «io vengo contro i profeti
che rubano gli uni agli altri le mie parole.
31 Ecco», dice il SIGNORE, «io vengo contro i profeti
che fanno parlare la loro propria lingua, eppure dicono: “Egli dice”.
32 Ecco», dice il SIGNORE, «io vengo contro quelli che profetizzano sogni falsi,
che li raccontano e traviano il mio popolo
con le loro menzogne e con la loro temerarietà,
sebbene io non li abbia mandati e non abbia dato alcun ordine,
ed essi non possano recare alcun giovamento a questo popolo», dice il SIGNORE.

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Il Signore conosce ciascuno di noi, conosce le nostre debolezze, le nostre abilità, il nostro carattere ed i nostri peccati, ma soprattutto conosce il nostro cuore. Anche i cuori più duri davanti alla parola di Dio si frantumano. Nulla può sfuggirGli e niente Gli può essere nascosto “poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, Signore, già la conosci appieno” (Salmi 139:4). Nessuno ci ama e si prende cura di noi più del nostro Padre Celeste e ancora oggi la Sua parola ci redarguisce dal fare affidamento su quanti ne parlano, dispensando consigli e profezie, ma che non la custodiscono in fondo al proprio cuore. Gesù ci chiede solo di continuare a rimanere in Lui, come Egli dimora in noi, seguendo i Suoi preziosi insegnamenti.

Da sempre i falsi profeti vogliono educare la chiesa di Dio senza alcun mandato e senza conoscenza alcuna della Sua Parola. Oggi, come allora, è più facile accettare “buone notizie” che “ammonizioni”, e i falsi profeti, che bramavano consenso popolare, erano soliti rassicurare il popolo dicendo che tutto andava bene; questo non era (e non è) di certo un messaggio voluto da Dio che, anzi, ci spinge ogni giorno ad una maggiore consacrazione; del resto la perfezione sarà raggiunta solo nel cielo.
La Parola di Dio ha sempre il suo effetto (Isaia 55: 10-11), è un martello che spacca anche i cuori più duri, un fuoco purificante che brucia tutto ciò che è superfluo e lontano dalla volontà di Dio; essa separa la pula priva di valore dal grano prezioso e, questo grano, è il frutto che Dio si aspetta di vedere da chi lo ha realmente conosciuto nella propria vita. Siamo responsabili davanti a Dio della pula che si forma intorno a noi e che rischia di soffocare la nostra vita spirituale, dobbiamo essere resi completamente liberi e purificati dalla Sua Parola che è, a tutti gli effetti, il nostro cibo spirituale.

Satana ha come obiettivo quello di “vagliare” il popolo di Dio come si vaglia il grano, ma Gesù prega ancora oggi per noi affinché la nostra fede non sia smossa (Luca 22: 31-32), questo però non deve farci dormire sugli allori, anzi, deve spingerci ancora di più ad una comunione costante con il Signore. A volte sono tante le belle parole che rivolgiamo a Dio, ma quante di queste escono realmente dal nostro cuore? Crediamo di poterci meritare il favore di Dio attraverso le opere che compiamo, per il servizio che gli offriamo … in realtà dobbiamo ricordarci che tutto ciò che Dio ci dona è solo ed esclusivamente per grazia e mai per merito.

Sono giorni difficili per servire Dio, le giovani foglie tendono a seccarsi (Ezechiele 17:9) e solo chi è scelto da Dio potrà volare come le aquile (Isaia 40:30-31); Si tende a scendere a compromessi con il mondo, non vogliamo dar dispiaceri ai nostri familiari, ai nostri amici o ai nostri colleghi di lavoro senza però considerare che in questo modo provochiamo il dispiacere di Dio; se scegliamo Dio avremo sempre contrasti nel mondo ma di per certo non saremo sommersi dalla pula. Dio ci benedice tanto, ma allo stesso tempo ci chiede tanto, perché tanto ci è stato dato, a titolo completamente gratuito grazie al sangue versato da Gesù.

Stiamo ben attenti a non immaginarci i falsi profeti solo come persone fisiche, il falso profeta è anche quel pensiero sbagliato, quell’atteggiamento errato e tutto ciò che va contro la Parola di Dio.
Chiediamo quindi a Dio di donarci il giusto discernimento per riconoscere ciò che proviene da Lui con la consapevolezza che, tutto ciò che è contrario alla Sua Parola non può che provenire da Satana, perché Dio non smentirà mai sé stesso.

Dobbiamo purificare il grano dalla pula affinché lo Spirito Santo di Dio possa raggiungere direttamente il nostro cuore senza dover, volta per volta, preoccuparsi di togliere prima tutta la pula che si è accumulata intorno a noi.

Coraggio, facciamoci trovare pronti al ritorno di Cristo accettando il Suo pensiero e rimuovendo ciò che intorno a noi non va bene, meditiamo la Sua Parola e sostiamo di più in preghiera; in questo modo disseteremo l’anima nostra, ma al contempo anche Dio, facendo ciò che Gli è gradito.
Non dimenticare che con Gesù, per quanto il mondo possa lasciarti solo, sarai sempre in maggioranza!

Dio ci benedica!

Culto di Martedì 05 Dicembre 2017 – “Ritorniamo alla Parola”

Culto di Martedì 05 Dicembre 2017 – “Ritorniamo alla Parola”

Giosuè 1:1-9
1 Dopo la morte di Mosè, servo del SIGNORE, il SIGNORE parlò a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè, e gli disse: 2 «Mosè, mio servo, è morto. Àlzati dunque, attraversa questo Giordano, tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figli d’Israele. 3 Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do, come ho detto a Mosè, 4 dal deserto, e dal Libano che vedi là, sino al gran fiume, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Ittiti sino al mar Grande, verso occidente: quello sarà il vostro territorio. 5 Nessuno potrà resistere di fronte a te tutti i giorni della tua vita; come sono stato con Mosè, così sarò con te; io non ti lascerò e non ti abbandonerò. 6 Sii forte e coraggioso, perché tu metterai questo popolo in possesso del paese che giurai ai loro padri di dar loro. 7 Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai. 8 Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. 9 Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai».

“Solo Dio può raddrizzare ciò che è curvo”

Culto di Domenica 03 Dicembre 2017 – “Solo Dio può raddrizzare ciò che è curvo”

LA PAROLA

Luca 13: 10-17
Guarigione di una donna paralitica
10 Gesù stava insegnando di sabato in una sinagoga. 11 Ecco una donna, che da diciotto anni aveva uno spirito che la rendeva inferma, ed era tutta curva e assolutamente incapace di raddrizzarsi. 12 Gesù, vedutala, la chiamò a sé e le disse: «Donna, tu sei liberata dalla tua infermità». 13 Pose le mani su di lei, e nello stesso momento ella fu raddrizzata e glorificava Dio. 14 Or il capo della sinagoga, indignato che Gesù avesse fatto una guarigione di sabato, disse alla folla: «Ci sono sei giorni nei quali si deve lavorare; venite dunque in quelli a farvi guarire, e non in giorno di sabato». 15 Ma il Signore gli rispose: «Ipocriti, ciascuno di voi non scioglie, di sabato, il suo bue o il suo asino dalla mangiatoia per condurlo a bere? 16 E questa, che è figlia di Abraamo, e che Satana aveva tenuto legata per ben diciotto anni, non doveva essere sciolta da questo legame in giorno di sabato?» 17 Mentre diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, e la moltitudine si rallegrava di tutte le opere gloriose da lui compiute.

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Chi, se non Gesù, poteva conoscere il reale problema di questa donna curva su se stessa da 18 anni?
Nessuno pensava potesse essere Satana a tenerla legata, ma Gesù conosceva l’intimo di questa donna e aveva capito il suo problema, infatti solo Lui può scorgere la profondità del nostro cuore dove spesse volte risiedono ansie, pensieri e paure che tendono a farci “curvare” e che non sono visibili all’occhio di quanti sono intorno a noi.

Quando ci curviamo inevitabilmente lo sguardo non è più rivolto verso l’alto, verso Dio; esso tende piuttosto a guardare ciò che è terreno, umano, materiale e pensiamo di farcela da soli, con le nostre sole forze, ma la Scrittura oggi ci fa comprendere che, quando il peso è così schiacciante e siamo inevitabilmente curvati, solo Gesù è in grado di intervenire per raddrizzarci.
Non intestardiamoci nel voler per forza superare i nostri problemi da soli, senza Gesù è impossibile riuscirci.

I pesi possono essere legati a problemi spirituali, ma anche a problemi di tipo materiale e, a volte, quest’ultimi pian piano ci fanno curvare togliendoci il riposo che Gesù ci ha promesso (Matteo 11:28).
Il riposo di Gesù lo riceviamo solo ed esclusivamente per fede e non per opere e uno dei principali obiettivi di Satana è proprio quello di toglierci la pace per traghettarci in mezzo alla tempesta.
Gesù ancora oggi vuole prendersi cura di noi, vuole sciogliere ogni tipo di schiavitù, rompere ogni legame con il mondo, liberarci completamente da ansie e paure … il Suo desiderio è vedere una Chiesa libera e non curvata, incapace e turbata; Egli è uno scudo intorno a noi ed è Colui che ci fa rialzare il capo (Salmi: 3:3), del resto siamo suoi figlioli e non vuole vederci infelici e preoccupati.
Sgraviamoci dei pesi che ci opprimono gettandoli su Cristo e potremo finalmente guardare il cielo a testa alta.

Anche la pigrizia nelle cose di Dio può portarci ad un curvamento lento, ma costante…fino a quando non riusciremo a progredire più né in Dio né nel mondo e l’ansia ci assalirà.
Non trascuriamo ciò che si è annidato nel nostro cuore e che, ai nostri occhi, può apparire estremamente piccolo e privo di importanza perché è un pericolo serio e più grande di quanto ci immaginiamo, rispondiamo SI all’invito di Cristo di rialzare il capo per non dover far poi i conti con le conseguenze delle nostre scelte (Genesi 4: 6-8).

Possiamo rapportare la condizione di questa donna a quella dei discepoli dopo la morte di Gesù e prima di vederlo risorto. Erano chiusi in casa, abbattuti e intimoriti dalla loro sorte. Gesù però è risorto e si presenta a loro con parole semplici e liberatorie, “Pace a voi”, e furono immediatamente raddrizzati (Luca 24: 36).

Cosa ha portato quella donna a presentarsi alla sinagoga nonostante i propri limiti fisici? Senza ombra di dubbio la fede, condizione essenziale per veder la mano di Dio all’opera e Gesù. Infatti non rimase indifferente ed operò all’istante.

Oggi Dio ci ordina di alzare gli occhi verso i monti, ma andando anche oltre perché solo in Lui c’è la vera liberazione (Salmi 121: 1), solo in Lui che è il Creatore del cielo e della terra.
La storia del re Nabucodonosor e dei tre compagni di Daniele (Daniele 3:1-30) possiamo rapportarla alla nostra vita quotidiana, Satana desidera vederci piegati ad adorare qualcosa che non è Dio e, al nostro rifiuto, farà di tutto per farci guerra, la fornace brucerà ancora di più, si scaglierà contro di noi con tutte le sue forze, ma Gesù sarà con noi e ne usciremo indenni.

Per noi è fondamentale giungere alla meta celeste e se i nostri occhi puntano in basso di per certo cadremo. Guardiamo in alto ma facciamo attenzione, non sempre guardando in alto i nostri occhi si fermeranno su Gesù, potrebbero anche fermarsi sui monti (figura di coloro che possono aiutarci umanamente) o su qualcosa di materiale (come gli occhi di Lot che pur alzandosi si fermarono a contemplare le pianure del Giordano a differenza di quelli di Abramo che puntarono alle stelle del cielo rappresentanti la sua futura discendenza, Genesi 13: 10-17).

Gesù è Colui che dà nuova vita, le cose di prima sono passate del tutto.

Solo alzando il nostro sguardo potremo far nostre le promesse del Signore, siamo nella prova? Non preoccupiamocene e non fissiamo il nostro sguardo su di Lui perché è già nelle mani di Gesù e di per certo Egli se ne occuperà, andiamo oltre.
Davide era un uomo secondo il cuore di Dio, ma anch’egli peccò davanti al Signore e, Dio stesso, con la Sua infinita bontà lo andò a riprendere per raddrizzarlo (2Samuele 12:1-13). Perché non dovrebbe farlo con noi?

Gesù è ancora oggi pronto a lavarci con il Suo sangue prezioso e sgravarci dal peso del peccato; cosi come siamo presentiamoci a Lui con i nostri limiti e i nostri affanni, perché di noi non si vergogna di certo, ed Egli interverrà in nostro favore.

Per cui coraggio, solo Gesù può raddrizzarci … lasciamoLo operare!

Dio ci benedica!