“Non avere paura d’amare!”

Culto di Domenica 06 Agosto 2017 – “Non avere paura d’amare!”

LA PAROLA

Matteo 24: 1-14
Il discorso profetico di Gesù
Distruzione di Gerusalemme e venuta del Figlio dell’uomo
1 Mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si avvicinarono per fargli osservare gli edifici del tempio. 2 Ma egli rispose loro: «Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata».
3 Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell’età presente?»
4 Gesù rispose loro: «Guardate che nessuno vi seduca. 5 Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo”. E ne sedurranno molti. 6 Voi udrete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate di non turbarvi, infatti bisogna che questo avvenga, ma non sarà ancora la fine. 7 Perché insorgerà nazione contro nazione e regno contro regno; ci saranno carestie e terremoti in vari luoghi; 8 ma tutto questo non sarà che principio di dolori. 9 Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome. 10 Allora molti si svieranno, si tradiranno e si odieranno a vicenda. 11 Molti falsi profeti sorgeranno e sedurranno molti. 12 Poiché l’iniquità aumenterà, l’amore dei più si raffredderà. 13 Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato. 14 E questo vangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; allora verrà la fine.

IL CULTO

IL MESSAGGIO

Nella lettura di oggi possiamo osservare come i discepoli di Gesù avevano gli occhi puntati su ciò che è terreno, in questo caso il tempio.
Gesù, invece, li invita a non distogliere il proprio sguardo dal cielo in quanto il fine unico della fede in Cristo Gesù è la vita eterna nel cielo.
Il vero tempio da osservare è Gesù: sacrifichiamo ciò che abbiamo di terreno per “acquistare” la perla di gran valore (Matteo 13:46).
L’altro punto d’attenzione che Gesù mette in risalto sono i falsi profeti, che sorgeranno da li a poco (e che oggi sono in mezzo a noi) per predicare un vangelo diverso da quello di Dio, con l’obiettivo di ricevere l’approvazione degli uomini piuttosto che l’approvazione di Dio stesso. Ricordiamoci che il vangelo da seguire è quello di Gesù, che ancora oggi vaglia gli uomini affinché venga rispettata tutta la dottrina e non solo una parte.
L’avviso di Gesù è chiaro, molti salvati si svieranno, l’iniquità aumenterà e avrà un grande effetto sul popolo di Dio; l’amore dei più si raffredderà in quanto si diffonderà una vera e propria paura d’amare il prossimo e lo stesso popolo di Dio.
Cosa può generare in noi questa paura d’amare?
Prima di tutto il pericolo più grande è il confondere l’amore umano con l’amore di Dio. L’amore di Dio non ama per ricevere qualcosa in cambio, ma ama a prescindere! Se il nostro amore è direttamente proporzionale a quanto gli altri ci amano vuol dire che non stiamo mettendo in pratica l’amore che il Vangelo ci insegna, bensì un amore carnale, che prima o poi sarà destinato a finire.
Probabilmente l’amore che proveremo genererà contrasti, saremo spesso giudicati e a volte anche derisi e scherniti, ma sarà grande la benedizione che ne riceveremo in cambio. Non facciamo il gioco del nemico e sforziamoci di amare con tutto il nostro cuore il prossimo e la Chiesa senza aspettarci nulla in cambio!
Sono tanti gli uomini all’interno della Bibbia che ci dimostrano quanto possa essere grande l’amore che Dio mette nei nostri cuori e quanto possa essere efficace per noi e per chi ci sta intorno. Prima di tutto Gesù, l’amore per eccellenza, ma potremo parlare anche di Stefano, Abramo, Daniele, Giuseppe.
Se amiamo Dio siamo chiamati anche ad amare la Chiesa (1 Giovanni 4:20) di un amore sincero, senza ipocrisia. Del resto se nella Chiesa di Dio non c’è amore, cosa ne rimane?
Oggi guardiamo dentro ognuno di noi per capire quanto amiamo la chiesa e quanto di questo amore si può rispecchiare nell’amore perfetto di Gesù che ha amato il mondo sapendo già che il mondo stesso l’avrebbe rifiutato e messo sulla croce.
Se il nostro amore si è attenuato e raffreddato dobbiamo preoccuparci, il rischio è quello di diventare tiepidi come la chiesa di Laodicea (Apocalisse 3: 16). Dio è presente in una Chiesa dove viene praticato il Suo amore perfetto, un amore che si può quasi toccare con mano per quanto è attivo e operante. Se il nostro cuore traboccherà d’amore il nostro donarci sarà ben visibile a tutta la Chiesa, non si potrà tener nascosto.
L’amore di Gesù è stato ben visibile, ha camminato in mezzo ai bisognosi, ai duri di cuore, ai peccatori ed è morto in modo visibile sulla croce, sempre e solo per il Suo immenso amore per ognuno di noi.
Umanamente è impossibile ma l’amore di Dio nei nostri cuori ci porterà ad amare gli altri più di noi stessi (Filippesi 2: 3-4), mettiamo gli altri sul trono invece di volercene impossessare a tutti i costi mettendo zizzania nella Chiesa per mettere in cattiva luce altri fratelli o sorelle; del resto amare gli altri significa rinunciare a qualcosa di sé stesso come avviene all’interno di un matrimonio dove marito e moglie limano i propri caratteri per arrivare ad un punto comune in cui uno compensa l’altro e viceversa.
Credi che quest’amore nel tuo cuore non sia più presente o non lo è mai stato?
Non temere, c’è una buona notizia per tutti noi …Gesù è ancora oggi vivente e pronto a riversare in noi i Suoi sentimenti se noi glielo chiediamo e concediamo. Se oggi vedi in te soltanto difetti e sei convinto che Dio non è con te e non ti approva sappi che Dio ti ama per quello che sei, amati anche tu! Egli quando ti ha scelto sapeva già quante volte saresti caduto e quante volte Egli sarebbe stato li pronto con la mano tesa per rialzarti.
Conserviamoci nell’amore di Dio (Giuda: 20-21), dirigiamo gli altri non verso un amore carnale, ma verso l’amore di Dio perché chi dimora nell’amore di Dio rimane in Dio e Dio dimora in lui (1 Giovanni 4:16).
Quando amiamo siamo più che vincitori, se non amiamo partiamo già sconfitti in partenza!
Possiamo servire il Signore con tanti servizi, donarci con tutto noi stessi alla Chiesa, ma senza amore saremo solo squillanti cembali (1 Corinzi 13: 1-3). Quindi non giriamoci dall’altra parte se un fratello è nel bisogno, ma interveniamo e amiamolo con tutto noi stessi.

Signore aiutaci ad amare, senza paura!
Dio ci benedica!